Poi, sorprendentemente per chi conosce il cinema dell'autore di CEUX QUI M'AIMENT PRENDRONT LE TRAIN, il film assume un peso umano che non ha nulla a che fare con i ghirigori estetici, le speculazioni sul nudo integrale ed il sesso più o meno simulato. Sarà per la presenza dei formidabili attori inglesi; lui, il verissimo, ma pure fremente Timothy Spall dei film di Mike Leigh, lei l'australiana goffa dell'ANGELO di Jane Campion, Kerry Fox. Progressivamente, il peso di una ricerca dell'identità che ricorda quella del bertolucciano ULTIMO TANGO si fra strada in un film sempre più vero; i ruoli s'invertono, l'inseguitore è a sua volta inseguito, il cacciatore si fa preda. NELL'INTIMITA' diventa allora un film sulla simulazione: "Restare significa ignorare la verità. Conoscere vuol dire spezzare l'incanto: dell'amore fisico e, forse dell'amore tout court".

A tratti confuso, quando troppo vuol abbracciare: ma dietro la barriera un po' greve delle parole, dei ragionamenti non sempre lucidi NELL'INTIMITA' rappresenta la riflessione più sincera che Patrice Chéreau ci abbia trasmesso sui rapporti fra la passione e l'amore.